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Il progetto

 

PERCHE’ UNA ASSOCIAZIONE

 

Tra gli anni ’60 e ’70 Bruno Zavagli  ebbe a fondare e dirigere a Firenze una scuderia automobilistica – la “SQUADRA PILOTI BARDAHL” – che ebbe un discreto successo ma della quale non si trova più alcuna traccia.

La Squadra Piloti Bardahl:

  1. fu la prima scuderia automobilistica, per quanto risulta, ad avere uno “sponsor” visibile nella dizione e nel logo;
  2. fu tra le prime scuderie, se non la prima, ad intessere rapporti con la Abarth & C. fornendo i propri piloti per gare in Italia e all’estero ;
  3. fu tra le prime scuderie (con il Jolly Club ed altre scuderie economicamente più salde) ad intessere rapporti con la FIAT e la LANCIA  utilizzando nelle corse vetture fornite delle case torinesi ma guidate da piloti della scuderia;
  4. fu la prima ad aprire le iscrizioni anche a piloti impegnati nei campionati stranieri. Tra gli altri Piko Troberg, Boo Johansson e Harry Kallstrom in Svezia (“prestato” quasi subito alla LANCIA come pilota ufficiale); Claude Ballot Lena, Frank Alesi, Pierre Maublanc e molti altri in Francia; Hans Dietrich e James Fortmann in Svizzera.

 

Un’altra memoria che si sta perdendo – e che l’Associazione vuole conservare – è quella dei piloti toscani che, in quel periodo, segnarono fortemente le corse.

Da Adolfo Tedeschi ad Attilio Brandi, dai fratelli Piero e Ferdinando Frescobaldi ai fratelli Carlo e Roberto Benelli. Da Piero Conte a Carlo Zuccoli, Romano Martini, Spartaco Dini, Nanni Galli, Mauro Cintolesi Giampaolo Caroli e via via tutti gli altri che quel periodo contraddistinsero.

L’Associazione si propone di raccontare quel periodo, ricercarne e conservarne la documentazione.

 

IL PROGETTO

Realizzare a Palazzuolo sul Senio (FI), piccolo paese quasi al confine tra Toscana e Romagna, un museo di auto storiche da intitolare a Bruno Zavagli. Il museo si propone di raccogliere memorie storiche automobilistiche tese, principalmente, alla ricostruzione di un periodo [ 1945 – 1980] nel quale le aziende costruttrici di autovetture hanno potuto godere di libertà tecnica ed aerodinamica offrendo una produzione molto più variegata e differenziata di quella attuale. L’impulso ricostruttivo del dopoguerra a la riconversione delle numerosissime fabbriche meccaniche europee propose una “fioritura” di costruttori e di autovetture che, sino alla grande crisi petrolifera degli anni ’70, non trovò alcun ostacolo alla propria espansione favorita anche dall’evoluzione della meccanica applicata alla produzione.

 

DOVE

Palazzuolo sul Senio è un piccolo paese (forse il più piccolo Comune della Provincia di Firenze) nel quale la famiglia Zavagli ha risieduto da generazioni ed è quindi il luogo più naturale dove un membro della famiglia venga ricordato. Inoltre per Palazzuolo la creazione del museo verrebbe a costituire un nuovo, anche se piccolo, centro di interesse e potrebbe contribuire alla salvaguardia – se non all’incremento – dell’economia locale basata quasi esclusivamente sul turismo.

COME

Un museo fisico

Sono state individuate alcune aree che potrebbero costituire la sede del Piccolo Museo delle Auto e consentire l’esposizione in un unico ambiente autovetture che, se pur di non rilevante valore, raccontino la storia dell’auto di quegli anni.

Un museo virtuale

Tramite il sito www.palamuseo.com l’associazione offrirà in via telematica la propria documentazione storica e fotografica.